Scrittori, grandi cuochi e studiosi hanno fatto della nostra cultura culinaria una cultura stratificata di saperi, gusti e sapori che raccontano lo spirito, l'arte e la vita sociale della nostra città.
Pellegrino Artusi, il profeta della tradizione gastronomica bolognese, già nel 1910 sul suo libro più celebre "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene", scriveva:
"Quando sentite parlare di cucina bolognese fate una riverenza, ché se la merita. E' un modo di cucinare un po' greve, se volgiamo, perché il clima così richiede; ma succulento, di buon gusto e salubre, tant'è vero che colà le longevità di ottanta e novant'anni sono più comuni che altrove".
Per questo noi di Giallo Pasta Fresca ci teniamo a farti fare bella figura, offrire ai nostri amici il cibo autentico, è simbolo della nostra identità, attenta ai preziosi
insegnamenti della tradizione e parte integrante degli avvenimenti della nostra vita.
“Prosciutto grasso e magro, grammi 300.
Mortadella di Bologna, grammi 200.
Midollo di bue, grammi 60.
Parmigiano grattato, grammi 300.
Uova, n. 2-3.
Odore di noce moscata.
Sale e pepe, niente.
Tritate ben fini colla lunetta il prosciutto e la mortadella, tritate egualmente il midollo senza disfarlo al fuoco, aggiungetelo agli altri ingredienti ed intridete il tutto coll'uovo mescolando bene.Si chiudono nella sfoglia d'uovo, tagliandola con un piccolo stampo.Con questa dose ne farete poco meno di 300, e ci vorrà una sfoglia di tre uova. Se vorrete i tortellini anche più gentili aggiungete alla presente ricetta un mezzo petto di cappone cotto nel burro, un rosso d'uovo e tutto il resto.” (Artusi)
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